MEMORIES OF RACISM
Was ist «Rassismus» überhaupt? Wann ist eine Handlung «rassistisch»? Wie gehen wir mit unserer Geschichte um – und wie mit der Gegenwart?
Wie so oft gibt es nicht eine einzige Antwort auf diese Fragen. Umso wichtiger ist es, gemeinsam darüber nachzudenken und zu diskutieren. Die Programmreihe «Memories of Racism» hat das Ziel, den Dialog rund um Rassismus weiterzuführen und so zum Abbau von Vorurteilen beizutragen.
MAPPING
Das Mapping zeigt die Vielschichtigkeit des Themas Rassismus in der Schweiz. Skulptur oder Denkmal, Graffiti, Redewendung oder Filmzitat – jeder verzeichnete Punkt auf der Landeskarte entspricht einem Beispiel, das Anlass zur Diskussion über Rassismus und Diskriminierung gibt.
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Möchten Sie mit Ihrer Gruppe oder Klassen ein eigenes Mapping erstellen? Nehmen Sie Kontakt auf unter contact@enroute.ch.
TAGS
Den Mapping- und Blogbeiträgen werden Begriffe (Tags) zugeordnet. Die Tag-Liste umfasst eine Auswahl von Begriffen, die im erweiterten Rassismus-Diskurs verwendet werden und unterschiedliche Ebenen von Diskriminierung ansprechen. Hier finden Sie weiterführende Angaben zu den Begriffen.
Rassismus-Begriffe
(PDF).
BLOG
Der Blog geht kontroversen Fragen ausgewählter Beispiele tiefer auf den Grund und beleuchtet Mechanismen von Rassismus und Diskriminierung aus unterschiedlichen Perspektiven. Hier geht’s zum Blog.
TABLE RONDE
Im Rahmen von öffentlichen Debatten mit jungen Erwachsenen; Betroffenen und Fachpersonen diskutieren wir Rassismus-Themen. Die Protokolle werden im Lab publiziert. Wir freuen uns über Ihren Diskussions-Beitrag!
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L’antisemitismo contamina anche il Ticino
Malgrado in Ticino e in Svizzera non siano mancati i gesti di solidarietà verso le persone perseguite dal regime nazista durante la 2ª Guerra Mondiale, dei sentimenti antisemiti e filofascisti erano presenti anche sul territorio ticinese.
Un parlamentare ticinese in quegli anni affermava che si dovesse “impedire che questa razza [ebrea] dominatrice in campo economico metta le radici nel nostro Paese” (Swissinfo.ch). Una rivista mensile del sanatorio di Agra, “Die Terrasse”, dell’agosto 1937 ritraeva una bandiera svizzera affiancata da una bandiera con la svastica. Si trovò poi anche un volantino in cui i gruppi nazisti tedeschi venivano invitati per un raduno a Lugano.
Tra gli episodi drammatici e le pratiche fortemente discutibili della Svizzera di quel periodo c’è il respingimento di numerosi profughi perseguitati dal regime nazifascista. Tra questi c’era anche l’ormai celebre Liliana Segre, che ancora oggi ricorda come alla frontiera tra Italia e Svizzera fu respinta in maniera meschina da un funzionario. Qualche giorno dopo ci fu il suo arresto e la sua deportazione ad Auschwitz.
Questi sono alcuni degli episodi di discriminazione e antisemitismo che avvennero sul territorio ticinese, ma è importante che la Svizzera e il Ticino, intesi in quanto cittadini/e, legislatori/trici e amministratori/trici, vengano responsabilizzati/e nel ruolo avuto durante la 2ª Guerra Mondiale, sebbene lo Stato fosse vincolato dalla neutralità nel conflitto diretto.
Per comprendere il nostro presente è indispensabile scavare nel nostro passato. Solo capendo e conoscendo l’odio che ha caratterizzato parti della nostra storia possiamo augurarci di porvi una fine nel nostro presente e nel nostro futuro.
Fonti
https://www.swissinfo.ch/ita/gli-ebrei-in-fuga-e-la-frontiera-ticinese/5714354
https://www.tvsvizzera.it/tvs/cultura-e-dintorni/giornata-della-memoria_liliana-segre---per-me-la-svizzera-non-%C3%A8-stata-terra-di-asilo-/43852330
https://www.mosaico-cem.it/attualita-e-news/personaggi-e-storie-attualita-e-news/la-svizzera-chiede-scusa-a-liliana-segre-75-anni-dopo-il-rifiuto-alla-frontiera/
Foto: https://14-18.ch/index.php?/project/politique/