MEMORIES OF RACISM
Cosa sono razzismo e discriminazione? Quali azioni possono essere considerate razziste o discriminatorie? Come affrontiamo la nostra storia e il nostro presente? Come spesso accade, non esiste una risposta univoca a queste domande. Per questo è importante creare degli spazi di riflessione e di discussione condivisi.
Le varie attività di “Memories of Racism” hanno lo scopo di aumentare la consapevolezza in merito al ruolo di ogni persona nell’ambito del discorso presente e passato sul razzismo. Il progetto mira a migliorare le capacità di comunicazione della popolazione su questo tema, promuovendo la riflessione sulla pluralità di punti di vista di individui o gruppi con diversi background socioculturali e religiosi. Attraverso attività di sensibilizzazione, formazione e dialogo, “Memories of Racism” vuole contribuire alla decostruzione di strutture, modi di pensiero e comportamenti a sfondo razzista e discriminatorio, così come all’abbattimento dei pregiudizi.
MAPPATURA
La mappa interattiva permette di visualizzare fenomeni, simboli e strutture di discriminazione nella storia e nel presente della Svizzera, rendendoli visibili geograficamente e mostrando così la complessità del tema del razzismo sul territorio. Monumenti, luoghi, graffiti, modi di dire o discorsi presenti nello spazio pubblico; ogni punto identificato sulla carta funge da spunto per una discussione sul razzismo e la discriminazione.
BLOG
Dei contributi sotto forma di blog redatti da persone direttamente toccate e/o esperte di un determinato tema approfondiscono i punti identificati nella mappa digitale, raccogliendo varie prospettive e permettendo una riflessione più ampia in merito a meccanismi di razzismo e di discriminazione. Clicca qui per accedere al blog.
TAVOLE ROTONDE
Con lo scopo di favorire il dialogo di un ampio pubblico sui temi del razzismo e delle discriminazioni, vengono organizzate delle tavole rotonde con giovani adulti, persone coinvolte ed esperti nei settori di cultura, storia, scienze delle religioni e lotta contro il razzismo. La documentazione con il resoconto delle tavole rotonde e altro materiale di approfondimento viene pubblicata in libero accesso nel Laboratorio.
SOCIAL MEDIA
“Memories of Racism” è anche presente sui social media. Ogni settimana saranno postati dei contenuti della mappatura e saranno condivise interessanti citazioni che invitano ad una riflessione in merito alle varie tematiche. Il profilo Instagram di “Memories of Racism” della Svizzera italiana si propone come uno spazio di dialogo e di riflessione nel rispetto e nella consapevolezza delle diversità altrui. A questo scopo, dei contenuti interattivi sono proposti settimanalmente. Il canale Instagram vi terrà inoltre al corrente su aggiornamenti e nuovi contenuti consultabili sul nostro sito.
Cosa aspetti? Raggiungici a questo link e dialoga con noi!
Le « blackface » et les stéréotypes racistes
Saint-Maurice, connue pour sa fameuse abbaye et nommée d’après le saint patron du même nom - un saint noir et mort en martyr à cet endroit du Valais -, a été pendant près de quarante ans le théâtre d’une étrange manifestation. Chaque année à carnaval avait lieu le « bal nègre » ; les participant·e·s se ciraient le visage pour « se déguiser en noir·e ». Le bal nègre a été initié en 1977 par Freddy Baud qui était alors Président du carnaval. Cette tradition, qui a connu son apogée à la fin des années 1990 et qui attirait chaque année plusieurs milliers de personnes, n’a pris fin qu’en 2016.
Des personnes blanches se déguisant en personnes noires, ce n’est évidemment pas nouveau. A partir du XIXe siècle, aux Etats-Unis, le fait de se maquiller et déguiser en noir·e est pratique courante au théâtre. Aussi appelée « blackface », elle représente de manière stéréotypique les personnes noires, le plus souvent pour s’en moquer. La couleur de peau d’une personne ne devrait en aucun cas être un objet de déguisement et la reproduction de stéréotypes peut être vécue comme offensante par les personnes concernées. Aux Pays-Bas, une tradition similaire a lieu à la Saint-Nicolas. Les gens se déguisent en Pierre Noir (« Zwarte Piet »), l’acolyte de Saint-Nicolas, le visage grimé de noir. Un comité de l’ONU a déclaré en 2015 que cette pratique était un « vestige de l’esclavage » . Une tradition similaire perdure à Fribourg lors de la Saint-Nicolas.
La série Dear White People, diffusée sur Netflix à partir de 2017, met en scène le personnage de Samantha White qui anime une émission de radio à l’université. Elle y relate les préjugés et discriminations que subissent les personnes noires sur le campus. La série thématise dès le début la problématique du blackface, puisqu’un groupe d’étudiant·e·s blanc·he·s se déguisent en noir·e·s lors d’une soirée universitaire.
Sources
DOS SANTOS PINTO, Jovita, MICHEL, Noémi, PURTSCHERT, Patricia, BACCHETTA, Paola, NAEF, Vanessa, “Baldwin’s Transatlantic Reverberations: Betweenn ‘Stranger in the Village’ and ‘I am not your Negro’, James Baldwin Review, n° 6, 2020, pp. 176-198.
RUZ, Anne-Lucie, CARBONE, Luca, “Le Père Fouettard est-il raciste ? », RTS Religion, 06.12.2021, https://www.reformes.ch/culture/2021/12/le-pere-fouettard-est-il-raciste-rtsreligion-video-saint-nicolas-racisme-histoire, consulté le 9 décembre 2022.
STOUDMANN, Elisabeth, « Quand Saint-Maurice l’africaine organisait un bal nègre », Le Temps, 07.01.2021, https://www.letemps.ch/suisse/valais/saintmaurice-lafricaine-organisait-un-bal-negre, consulté le 9 décembre 2022.
« “Blackfacing”, histoire d’un racisme ordinaire », Radio Lac, 20 décembre 2017, https://www.radiolac.ch/podcasts/le-8220blackfacing8221-histoire-d8217un-racisme-ordinaire-20122017-3/, consulté le 9 décembre 2022.
Image : Affiche du minstrel show de William H. West en 1900.