20.12.2024

La complessità religiosa in India e Io

Questo articolo è legato al mio precedente contributo, intitolato “Visioni dell’India.” Dopo aver parlato della pluralità religiosa sul territorio, in questo secondo articolo di blog parlerò della mia esperienza personale a contatto con il variato e complesso mondo delle religioni durante le tre settimane trascorse in India. 

Vorrei cominciare specificando che ho origini indiane e sono stata adottata da molto piccola. Questo viaggio ha dunque avuto anche una dimensione personale particolare. 

Il soggiorno di studio è stato organizzato dal dipartimento di indologia dell’Università di Zurigo, ma è stato aperto anche a studenti provenienti da altre discipline con un particolare interesse di ricerca sulla situazione sociopolitica attuale in India. Durante questo viaggio di studio abbiamo alloggiato per due settimane presso il Bed&Chai a Delhi, con il fine settimana trascorso ad Amritsar, in Punjab. Due pensioni molto semplici, ma famigliari. 

Appena arrivata, il primo impatto è stato forte soprattutto perché ora, grazie ai corsi di lingua dell’università di Zurigo, comincio a comprendere l’hindi, la lingua più diffusa nella regione a Nord dell’India, dove ci trovavamo. Cominciando a poter fare brevi conversazioni, all’arrivo mi sono sentita come se si aprisse un nuovo mondo davanti a me. Ogni incontro che ho potuto fare durante il soggiorno è stato particolare e mi ha fatto sentire vicina alle persone. Allo stesso tempo, ho trovato l’esperienza sfidante da un punto di vista emotivo. Malgrado le prime difficoltà tra caldo, pensieri e comunicazione, non mi sono arresa e ho compreso che dovevo vivere quel momento speciale prima che finisse senza che me ne accorgessi.

Durante il programma estivo abbiamo presto sperimentato insieme, come gruppo di studio, la ricchezza di pratiche quotidiane e flessibilità che ci circondavano anche grazie alle visite e ad interventi organizzati con relatori accademici della regione. Abbiamo anche avuto l’opportunità di visitare due università: l’università di Jawaharlal Nehru (JNU) a Delhi e l’università di Ashoka a un’oretta da Delhi, e di incontrarne alcuni studenti. In queste occasioni ho avuto la possibilità di venire a contatto con diverse persone con esperienze di vita differenti, sia sociali che religiose. 

In questo contesto ho potuto sperimentare anche la mia fede cristiana in relazione alle persone incontrate. Ho vissuto diversi momenti a contatto con l’ambiente che mi circondava e nella mia preghiera con il Padre, momenti che per me sono stati tra le esperienze più belle. Mi sentivo a casa e in armonia con diverse persone che ho incontrato, un sentimento che ho cercato costantemente. 

Un’altra esperienza molto toccante l’ho vissuta a Mumbai, dove ci siamo recate con due mie compagne del corso una volta finito il programma estivo. Abbiamo conosciuto la famiglia del ragazzo della mia compagna e mi sono particolarmente legata a sua sorella. Abbiamo potuto condividere diversi momenti insieme, ma il più prezioso è stato il namāz, un momento di preghiera che abbiamo condiviso. Il namāz è un termine di provenienza araba che definisce la preghiera delle persone musulmane (Lane 1963: 1721). Una volta venuta a conoscenza che lei pregava regolarmente, ho sentito il desiderio di farlo insieme, ma per rispetto ho pensato che sarebbe stato meglio chiederglielo prima di aggregarmi. Dunque, cercando anche una possibilità di riflessione comune le ho chiesto se potessimo pregare insieme. Personalmente  credo che la preghiera sia una possibilità di incontro che può andare oltre le proprie credenze e che quindi sia possibile anche tra persone di fede differenti. Lei ha preferito fare ugualmente una breve ricerca in internet dove ha trovato risposte che l’hanno convinta. Una volta che eravamo a casa sua, ho dunque partecipato anch’io alla preghiera, cercando di imitarla e allo stesso tempo connettermi nella mia relazione personale con Dio. Penso che questo momento sia stato la testimonianza migliore per dimostrare che non ha importanza che tradizione religiosa segui, ma l’attitudine e l’apertura di cuore di coloro che pregano. 

Con queste parole desidero concludere la mia breve testimonianza e ringraziare tutti coloro che si sono presi il tempo per leggere questo mio articolo blog.

BIBLIOGRAFIA

Lane, Edward William (1963): An Arabic-English Lexicon. Beirut, Lebanon: Librairie du Liban. p. 1721, accesso online : https://www.tyndalearchive.com/TABS/Lane/, 25.11.2023.