16.06.2018

La via del sole - L'inizio del sentiero (parte 1)

Ho iniziato uno studio personale, con un interesse che non riscontravo da tempo. Lo scopo di questa mia ricerca è comprendere e cercare di raggiungere lo stato di liberazione dalle nevrosi, come direbbe uno psicologo, in cui la mente è educata e forte a sufficienza da rimanere costantemente imperturbata dagli stimoli esterni, tranquilla e lucida come uno specchio d’acqua, in ogni circostanza. In un testo buddhista questo stato verrebbe chiamato semplicemente serenità, primo passo da compiere per riuscire a raggiungere poi un’effettiva illuminazione.

È un cammino nuovo, non so ancora dove mi porterà, non so nemmeno se mi piacerà. Vorrei avere una mappa per crearmi almeno una vaga idea di quale sarà il percorso, o un vecchio sherpa che mi racconti dei suoi viaggi in gioventù, ma non ho nessuna guida da seguire per ora.

Al momento gli unici mezzi di cui dispongo sono alcuni libri, le mie capacità riflessive e qualche amico con cui parlare.

 

Il primo libro di cui vi voglio parlare è stato scritto da Giulio Cesare Giacobbe, psicologo genovese e studioso di Buddhismo. La cosa che ho trovato più interessante è il suo approccio scientifico alla materia: un’analisi in chiave psicologica e neurologica di una religione.

Il libro si intitola "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita", mi è stato donato per Natale, e funziona. È scritto in chiave umoristica ed è a tutti gli effetti un manuale, nel quale vi è esplicitato un metodo scientifico per far fronte alle cosiddette "seghe mentali", anche chiamate più propriamente digressioni nevrotiche. Questo libro non parla ancora direttamente di Buddhismo, tuttavia è palese che è da lì che trae la sua metodologia e i suoi concetti principali.

Le principali nozioni che sono riuscito ad acquisire da questo libro sono state le seguenti:

- I pensieri negativi, le ansie, le paure, si manifestano in forma concreta sotto forma di tensioni muscolari generate a livello psicofisico.

- I pensieri negativi si autoalimentano, quindi più pensiamo a una cosa negativa e più naturalmente continueremo pensarci. È necessario uno sforzo contrario per uscire da questa tendenza.

- Ho sempre pensato che il Buddhismo fosse una religione monoteista, mentre ora mi sembra piuttosto uno stile di vita, un insieme di pratiche fisiche e spirituali.

- In ultimo, nel libro si parla del mantra e vengono accennate anche le tecniche di controllo del respiro e controllo della mente, punti cardine della meditazione nel Buddhismo.
 

È stato sufficiente questo primo libro per rendermi cosciente nella necessità di restaurare il mio modo di pensare e di pormi nei confronti della realtà. La gran parte delle mie credenze e dei miei punti di riferimento necessitano di essere distrutti e sostituiti con altri più efficaci, più stabili, più sicuri. Da qui è nata la mia decisione di interessarmi al buddhismo. Non so ancora fino a dove mi porterà questa strada, se diventerò buddhista oppure no, se andrò in ritiro in un monastero in Tibet o se rimarrò semplicemente qui a vivere la mia vita come ho sempre fatto. L'unica cosa che so è che per ora queste scoperte stanno portando serenità nella mia vita e credo che questa sia davvero l'unica cosa importante.

Concludendo, questa è dunque la storia di come un ragazzo ateo non convinto, spirituale e amante della filosofia si è ritrovato a divorare libri di Buddhismo e psicologia, non solo nella speranza di arricchire il suo sapere, ma anche quella di rendere grande il suo amore. Il cammino è iniziato e questo testo riassume solo la prima parte di questo viaggio.

Vi lascio con questa citazione del Buddhacarita (III, 24), che bene esplicita l’importanza di indagare ed indagarsi al fine di comprendere, ampliando la propria consapevolezza:

Vide che comprensione e amore sono un'unica cosa:
senza comprensione non vi può essere amore.

A presto, 
Leo